venerdì 30 aprile 2010

Una nuova Haiti, un nuovo Mondo

Ieri avevo parlato di uscire dalla nube di polvere, ovvero di non considerare la propria condizione come una via senza possibilità d'uscita, e quindi non lottare.
E qui a Port au Prince, e in tutta Haiti, è come vivere in un inferno in terra.
Non ci sono più distribuzioni alimentari gratuite e il cibo è carissimo, più caro che in Italia. Per il momento è ancora possibile usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita, ma presto tornerà a pagamento. La scuola pubblica è un'utopia. L'acqua potabile non c'è perché l'acquedotto è rotto dal giorno del terremoto. Acquistare l'acqua minerale è un lusso anche per me. L'elettricità è poca, molti pali che sostenevano i fili della corrente penzolano per terra, anche con consistenti rischi che qualcuno possa prendersi una scossa.
Che fare?
Lo ha ribadito con forza Evel Fanfan, il presidente dell'Ass. AUMOHD, per i diritti civili degli haitiani, al suo ritorno dagli Stati Uniti, dove ha ricevuto un premio per le sue attività.
"E' necessario fare qualcosa, la situazione è inaccettabile!" Ha tuonato all'assemblea dei suoi sostenitori che l'hanno accolto.
"Non basta che l'occidente faccia un'elemosina, è necessario uscire da questa situazione!"
E poi c'è da chiedersi anche dove e come sono state utilizzate le molte donazioni raccolte in tutto il Mondo. Perché non si occupa più mano d'opera locale per la ricostruzione?...
Insomma, un'altra Haiti e un altro Mondo sono possibili... Solo che c'è da spingere tutti insieme!!!...

giovedì 29 aprile 2010

L'importanza della Meraviglia

Vista dall'alto Port au Prince appare coperta da un'immensa nuvola di polvere.
Vista dal basso è la stessa cosa, sei dentro la polvere dei detriti, delle strade malandate, dei lavori di demolizione degli edifici crollati, dell'immensa colonna di macchine, camionette e camion che l'attraversano, tutti in fila, come le formiche di un immenso formicaio...
Attraverso questo blog sto cercando di comunicare le sensazioni che l'immagine di questa realtà mi porta a provare. Ma è un percorso in itinere... Quello che ho provato il primo giorno è ora divenuto abitudine. Pian piano mi sto abituando anche io all'esistenza della nube di polvere...
Penso sia qui il problema. Se ci abituiamo all'idea che la nube di polvere sia l'unica prospettiva che abbiamo saremo anche portati a non fare nulla per uscirne fuori, alla luce del pieno sole.
E' il senso della meraviglia perduta...
Questo vale a Port au Prince, vale a Roma, a New York, a Parigi e in ogni altro luogo del Mondo.
E allora?
La soluzione è guardare ogni giorno il Mondo con occhi nuovi. Cercare di vedere le cose che sono cambiate e le cose che possono cambiare ancora, grazie alle nostre azioni.
La meraviglia è tutto e... ci meraviglia ancora!!!

mercoledì 28 aprile 2010

Uno shampoo provvidenziale

Dopo molti giorni sono riuscito a farmi uno shampoo.
Ma non dal barbiere, ma usando un secchio di acqua (fredda) del pozzo e un fondo di una bottiglia di plastica per buttarmi l'acqua sulla testa...
E' uno dei tanti disagi di questo viaggio ad Haiti.
Un altro sono le zanzare... arrivano inferocite al calar del sole e non ti mollano fino alla mattina dopo, nonostante mi spruzzi addosso robuste dosi di repellente per insetti.
Ma pensando ai morti, ai feriti, alla fame e alla sete che hanno sofferto queste persone nei primi giorni dal terremoto... la prendo con filosofia, e poi lo shampoo l'ho fatto, e ora mi sento molto meglio!
E poi... l'accoglienza che mi hanno riservato gli amici dell'associazione AUMOHD...
Senza di loro, e senza il supporto di Gaelle nell'ufficio, e di Micaela che mi accompagna nei miei giri, non sarei riuscito probabilmente quasi in niente delle cose che ho invece realizzato.
Per cui... ora qui ad Haiti sono 16.30, mentre da voi in Italia sono le 23.30.
Buona notte, quindi, Italia!

martedì 27 aprile 2010

Tap Tap in Haiti



La macchina si è guastata e siamo costretti a prendere un "Tap Tap", un taxi collettivo haitiano. Ci ritroviamo così felicemente spalla a spalla con gli altri passeggeri.



Da un tap all'altra arriviamo alla Scuola di Teatro "Petit Conservatoire" diretta da Jean Marie Daniel Marcelin.



L'edificio è inagibile ma le lezioni continuano sotto un capannone.



Jean Marie Daniel collaborerà, insieme ad altri artisti haitiani, al nostro progetto per i bambini.

lunedì 26 aprile 2010

Buone nuove da Haiti

Il mio viaggio ad Haiti si sta avvicinando ai suoi ultimi giorni, molto lavoro sarà ancora fatto nei prossimi giorni e anche dopo, ma posso dire che il risultato è finora molto positivo.
Si è deciso di separare il progetto relativo alla ricostruzione di una o più scuole, dall'intervento educativo della "scuola della gioia".

1) Per quanto riguarda la ricostruzione, in rapporto a quelle che saranno le donazioni di privati cittadini, scuole, associazioni ed enti, verrà costituito un apposito fondo di cui si occuperà l'associazione AUMOHD di Port au Prince. I soci dell'associazione sono avvocati che si battono per la difesa dei diritti civili degli Haitiani. Il Fondo si occuperà di gestire i progetti esecutivi di ricostruzione, valutare la congruetà delle offerte, applicare principi etici ed ecologici nella realizzazione delle opere.

2) Per l'aspetto educativo e ludico verrà costituita una associazione locale collegata, e con il patrocinio della "Scuola di Pace" di Roma. L'associazione sarà formata da Haitiani e lavorerà in piena autonomia. Nell'ambito delle attività di partenariato internazionale collaboreremo pienamente alla formazione professionale dei volontari che opereranno con le scuole e in altre iniziative.

Posso dire, almeno allo stato attuale, di ritenermi pienamente soddisfatto delle prospettive che si stanno per aprire.

Festa di non-compleanno a Port au Prince


A Port au Prince, nella Repubblica di Haiti, anche organizzare una festa per i bambini è qualcosa di speciale...
E così ne abbiamo fatta una tipo "Alice nel paese delle meraviglie", una festa di non-compleanno in cui tutti i bambini erano i festeggiati.
Giochi, palloncini, truccabimbi e... un finale a sorpresa... (guarda il video)

domenica 25 aprile 2010

La distanza tra il dolore e la gioia

Tra il dolore e la gioia resta una distanza enorme, un abisso che è necessario colmare.
Non è la natura la responsabile dei nostri problemi, essa non fa che il suo lavoro, non è ne buona e ne cattiva... E' e basta.
Anche la morte è ineluttabile e accettarne l'esistenza è un buon modo per porsi attivi e positivi nella nostra vita.

E allora...?

La principale causa del dolore è causata da noi umani.
Il Mondo funziona come i vasi comunicanti. Se da una parte c'è un eccesso di benessere e di spreco... dall'altra parte deve esserci per forza di cose un eccesso di povertà e mancanza dei minimi mezzi per sopravvivere.
Perché non livelliamo queste differenze, perché non toglierci un po' del nostro benessere per rendere felici gli esclusi?...

La gioia invece è per tutti, non è necessario essere ricchi e benestanti per averla. Anzi spesso chi è più agiato non vive felice. La gioia è nei piccoli gesti, negli affetti, nell'amore, in un uomo, in una donna, in un bambino, in un cane, in un gatto, in un paesaggio, in un gioco...

Colmare questa distanza, la distanza tra il dolore e la gioia è un compito immane, ma è anche un compito molto, molto importante per noi tutti.

sabato 24 aprile 2010

AIUTIAMO i BAMBINI di HAITI

AIUTIAMO I BAMBINI DI HAITI

La Scuola di Pace è ad Haiti con il progetto “Una Scuola della Gioia per i Bambini di Haiti”.

Lo scopo del progetto è svolgere attività ludico-didattiche per aiutare i bambini a superare lo shock post-traumatico dovuto dal terremoto, e le sue conseguenze.
E’ dimostrato scientificamente che ridere e stare allegri fa bene. Fa bene ai grandi e fa ancor più bene ai bambini.

Contemporaneamente alle attività ludiche di sostegno psicologico e umano già iniziate in loco, ci stiamo attivando per realizzare progetti di ricostruzione per alcune scuole in Haiti, in particolari situazioni di necessità.
Le scuole finora monitorate si trovano nelle città di Port au Prince, Carrefour e Leogan. Quest’ultima è stata l’epicentro del terremoto del 12 Gennaio scorso.
Le scuole sono andate, per la maggioranza, completamente distrutte.
In tutti i casi monitorati le attività continuano sotto ricoveri d’emergenza, o anche all’aperto.
In alcuni casi, dove la situazione non è di totale crollo dell’edificio, si andrà ad intervenire con la ricostruzione di mura, tetti o altre strutture mancanti. In altri casi bisognerà invece ricostruire tutto da capo. E’ anche nostro interesse che i lavori vengano realizzati con uso di materiale e mano d’opera locale, seguendo criteri quanto più possibile ecologici e antisismici, e con la messa in opera di pannelli solari termici per la produzione dell’acqua calda, e di pannelli fotovoltaici per le esigenze elettriche delle scuole in oggetto.

I progetti di ricostruzione verranno seguiti, nella fase di progettazione e realizzazione esecutiva dei lavori, dalla Scuola di Pace in collaborazione con l’organizzazione HAUMOHD (Association des Universitaires Motivés pour une Haiti de Droits) di Port au Prince in Haiti, ed in collaborazione con associazioni e/o enti finanziatori dei progetti.

Il diritto ad avere un’educazione lo consideriamo come principale per i bambini, e vogliamo contribuire in tutti i modi perché dalla catastrofe del terremoto, e le sue tantissime vittime e feriti, possa rinascere Haiti, proprio a partire dai suoi bambini.

Per realizzare il nostro progetto c’è bisogno di una GRANDE FORZA, sia morale che economica.
Abbiamo iniziato, e continueremo, la presenza in loco di volontari specializzati nelle attività per i bambini, attività che noi amiamo definire come di “Joy Therapy”.
Contiamo anche di coinvolgere collaboratori locali, che possano così percepire un reddito.
Per lo sforzo economico da sostenere per il progetto contiamo nell’aiuto di tutti coloro che vorranno aiutarci con le donazioni, che si possono effettuare con queste coordinate:
"La Scuola di Pace" c/c 0744-000159612
Cassa di Risparmio della Provincia dell'Aquila Agenzia Roma 3 - Ambra Jovinelli
IBAN: IT49M0604003204000000159612.
CAUSALE: AIUTIAMO I BAMBINI DI HAITI

Le donazioni possono anche essere fatte con Paypal o Carta di Credito dal nostro sito internet www.lascuoladipace.org

Scarica il progetto e fallo girare per contribuire alla raccolta fondi

Guarda l'album delle foto della Scuola della Gioia ad Haiti

venerdì 23 aprile 2010

Ce l'abbiamo fatta!

La Scuola della Gioia ha aperto ufficialmente le sue attività ad Haiti.
Da subito eravamo convinti che fosse importante venire ad Haiti per far felici i bambini.
Per mesi abbiamo bussato a tantissime porte ma nessuno ci ha risposto, nemmeno per dirci che il nostro progetto non li interessava, o che non potevano aiutarci...
Ma abbiamo tenuto comunque la posizione e.. con l'aiuto dei bambini di alcune scuole italiane, siamo sbarcati nella Repubblica di Haiti.
Il risultato è stato magnifico, i bambini ci aspettavano e sono stati felici di poter giocare con noi.
Nella più grande tendopoli di Haiti, una specie di "Piazza d'Armi" dell'Aquila, abbiamo conosciuto Oscar, un italo-americano che è il capo campo. Ci ha chiesto di tornare anche con un gruppo organizzato di volontari.
E poi potremo lavorare nelle scuole e... andrà avanti anche il progetto di ricostruzione di alcune scuole crollate con il terremoto.
Per far andare avanti il progetto c'è bisogno di volontari forti, motivati e preparati. Ci saranno delle ragazze haitiane che ci daranno una mano. Dovremo però fare un po' di formazione e di pratica sul campo.
Un altro problema da risolvere sono le risorse economiche.
Come saprete la Scuola di Pace non percepisce finanziamenti pubblici. Vogliamo lavorare con le risorse che vengono dal basso, e lavorare stando "anima e corpo" dentro le situazioni. E' l'unico modo, a nostro avviso, per dare il massimo, ma anche per ricevere il massimo nel rapporto spontaneo e sincero che si potrà creare.
Per aiutarci ci sono tanti modi. Si possono organizzare concerti, feste, iniziative varie, collette, ecc.
Chi ha qualche idea ci contatti. Per inviare le donazioni le informazioni sono sul nostro sito www.lascuoladipace.org

Viaggio al centro del terremoto


A quanto pare nessuno ama guidare per le strade di Haiti. Mi hanno promosso come autista e mi accingo ad una nuova esperienza di guida "spericolata". Vi dicevo nei precedenti post che le strade di Haiti sono accidentate... niente in confronto però al viaggio di oggi.
Ci spostiamo sulla costa a ovest di Port au Prince. Haiti è totalmente un mercato, ci sono bancarelle dappertutto, anzi è raro che i venditori abbiano un banco su cui esporre e spesso la mercanzia è per terra, e qualcuno/a la porta anche sulla testa.
Condizioni igieniche? Sotto zero...
Non è difficile vedere venditori di cose da mangiare che cucinano in mezzo alla strada, tra le immondizie e la polvere...
Questo è quello che è intorno. Poi... la strada è devastata, ma poi improvvisamente sparisce completamente e ti ritrovi su strade di terra con enormi buche e acquitrini, in una lunga fila di camion, macchine e taxi collettivi. Quest'ultimi sono dei pickup con copertura, in cui sono stati collocate delle panche di legno su cui siedono i "passeggeri". Seguono il percorso delle strade e man mano si riempiono di haitiani. Non è difficile poi vedere anche grossi camion che oltre alle merci, materassi e altre cose varie portano passeggeri aggrappati sopra. Le macerie sono dappertutto e le strade spesso passano in mezzo alle case distrutte, dove le ruspe hanno appiatito i calcinacci per permettere il passaggio degli autoveicoli.
Comunque... con una buona dose di buona volontà, e anche un po' di stanchezza a fine giornata, siamo riusciti ad andare in tutti i luoghi in cui volevamo recarci.
La prima tappa sono due scuole a Carrefour. La prima scuola è completamente crollata e ora prosegue sotto dei capannoni e 2 tendoni donati da Save the Children. La seconda ha una scuola superiore dove i ragazzi fanno lezione sotto dei capannoni in legno e lamiera, e una scuola primaria dove invece i bambini sono con i banchi all'aria aperta.
Documento tutto fotograficamente, mentre gli amici dell'associazione AUMOHD, che sono avvocati per i diritti civili degli haitiani, chiedono ai direttori di preparare un progetto dettagliato, da farmi avere prima della mia partenza.
Continuiamo poi verso Leogan, la città che è stata l'epicentro del terremoto del 12 Gennaio.
La strada è stata spaccata in più punti dalla forza devastante del terremoto, anche un pezzo di montagna è venuto giù per la forte intensità del sisma.
La terza scuola è stata letteralmente spazzata via dal terremoto e ora le attività continuano in alcune tende donate da volontari svizzeri, dentro delle quali sono stati posti i banchi.
Facciamo visita a Leogan, ovvero alle sue macerie. C'è devastazione ovunque... Il terremoto non c'è più ma ha lasciato una grande ferita!!!

giovedì 22 aprile 2010

Il terzo giorno di viaggio - incontri ravvicinati


Ancora non riesco ad adattarmi al cambio di fuso orario che è di 7 ore tra Haiti e l'Italia. Quando ad Haiti sono le 8 di mattina in Italia sono invece le 15.00.
Questa mattina (ad Haiti...) mi sono svegliato molto presto, ho preparato la mia borsa dei giochi, e alle 10.00 siamo partiti con Micaela per andare nella vicina tendopoli di Delmas 18, la più grande di Haiti.
Mi sto invece cominciando, pian piano, ad adattare allo stile di vita di Haiti. Il segreto è nel lasciar perdere qualsiasi sforzo di comprendere, e farsi invece guidare dal grande flusso di umanità che è Haiti.
Pian piano le cose che ieri mi erano apparse assolutamente incomprensibili... mi iniziano ora ad apparire in una forma nuova.
Eccoci quindi dentro la tendopoli dove incontriamo dapprima un amico di Micaela che ci accompagna nella parte in alto del campo dove, prima del 12 Gennaio, c'era il campo da golf degli americani, e dove ora invece c'è una scuola d'emergenza.
Noto anche una installazione di Save the Children. In un'altra grande tenda stanno invece facendo terapia post-traumatica.
L'incontro con i bambini va benissimo, giochiamo tutti insieme al gioco "Il pesciolino e il mare".
Mi presento ai bambini che sono molto di più del previsto, circa un centinaio. Dico loro in francese: "Le jeux du Petit Poisson et la Mer...".
E' un gioco semplice e anche economico. C'è un grande telo (nel mio caso un lenzuolo matrimoniale) che è il mare. Tutti i bambini prendono un lato del lenzuolo mettendosi in cerchio. Poi c'è un palloncino che è il pesciolino. Io metto il palloncino (pesciolino) dentro il mare e i bambini cominciano ad agitare le onde.. prima piano, poi più forte, poi ancora più forte, poi fortissimo... Quando il pesciolino cascherà fuori dal mare lo raccolgo e lo rimetto nel mare. Si continua così per 3 volte.
Potete immaginare com'è andata a finire... ma se non ce la fate da soli, e volete un
conforto in immagini, potete guardare le foto che ho pubblicato su Facebook.
I bambini sono troppi e siamo costretti ad interrompere le attività
Parlo con Oscar il capo campo, che è un italo americano ad Haiti dai primi giorni, e ci mettiamo d'accordo per un mio successivo intervento nella mattina di venerdì. Questa volta i bambini saranno scaglionati e potrò realizzare le mie attività di Joy Theraphy.
Il resto della giornata è molto proficuo e con la visita a una scuola, l'organizzazione del progetto, ecc.
Il pomeriggio andiamo nel centro della città. L'autista non ha voglia di guidare e quindi sarò io a guidare la vettura. Guidare ad Haiti è un'esperienza unica... Ora si va di qua, ora si va di la, evitando le macchine, o i "taxi" collettivi, che improvvisamente ti si fermano davanti.
Dopo un lungo peregrinare su strade a volte piene di macerie, e una interminabile distesa di banchetti di venditori, che sono a pochi centimetri dalla macchina, a sinistra e a destra della strada, arriviamo finalmente al palazzo presidenziale.
L'abbiamo visto tutti in televisione, ma dal vivo sembra quasi un castello di carte con le carte tutte crollate...
Intorno al palazzo ci sono tantisime tendopoli e ancora bancarelle che vendono di tutto.
Ho visto abbastanza e torniamo alla base.

mercoledì 21 aprile 2010

I cancelli di Haiti


Il secondo giorno di viaggio...
In quella stazione dei bus le ore passavano... e pian piano cominciarono ad arrivare numerosi taxi, tutti rotti, che scaricavano enormi bagagli, insieme ai passeggeri in partenza.
Alla spicciolata arrivarono anche venditori ambulanti muniti di termos con caffé e altre bevande.
Alle 6 di mattina la stazione dei bus era piena di viaggiatori, mentre intorno la città di Santo Domingo si stava pian piano svegliando, come un orso sonnacchioso che avrebbe poi occupato la sua giornata alla ricerca del miele di cui andava ghiotto.
Passavano le ore ma del bus per Haiti ancora nessuna traccia...
Finalmente alle 7.30 aprì l'agenzia e mi fu possibile fare il biglietto. La partenza era prevista per le h. 9.00.
Il bus per Haiti era pronto. Sull'uscita di partenza c'era un cartellone con su scritto: "Haiti Destiny". IL termine Destiny stava ad indicare che quella era la sua destinazione, ma poteva apparire anche come fosse una destinazione del destino.
Man mano che il bus si dirigeva nella parte a nord dell'isola, verso Haiti, diminuivano i lussi ed entravamo in un'atmosfera più contadina.
Lungo la strada c'erano moltissimi venditori di banane, frutti tropicali, artigianato del legno e così via. Anche la strada dimuniva man mano le sue comodità, con l'arrivo della catena montuosa (Haiti significa proprio "luogo dei monti").
Dopo molte curve, salite e strade sempre più da carretta, l'arrivo alla frontiera fu la chiave di volta.
Quelli che fino ad ora erano sembrati disagi potevano essere ora visti quasi come "lussi". C'era una bolgia indescrivibile, acquitrini, immondizia, bamnbini di strada, lustrascarpe, ecc..
L'accesso ad Haiti era da Jimani ed era stato ricavato erodendo un lembo di terra al lago.
Non dimenticherò mai il cancello che segnava il passaggio definitivo dalla Repubblica Dominicana ad Haiti. Era il cancello dell'inferno!
Descrivere Haiti, man mano che ci addentriamo verso Port au Prince, è un'opera alquanto impossibile. Si possono usare parole, scattare foto, girare video... ma per capirla realmente devi starci dentro!
Mi immagino che cosa ci poteva essere nei giorni immediatamente successivi al terremoto di Gennaio... 320.000 morti e quasi altrettanti feriti. Il paese più povero delle americhe, e ora anche il più disastrato.
Alla fine arrivo alla mia destinazione a Delmas 49.
Lavoro un po' al computer e alla fine crollo a dormire... Domani inizieranno le mie attività con i bambini, con l'aiuto di Michaela, una ragazza di Port au Prince.

martedì 20 aprile 2010

Haiti Destiny

Inizia il mio diario di viaggio...

Alla fine ce l'abbiamo fatta...
Dopo una lunga attesa e molte incertezze dovute all'emergenza seguita all'eruzione del vulcano in Islanda, il volo Livingston per la Repubblica Dominicana è in partenza!
E' un volo diverso da quelli che ho già preso in passato.
L'ultimo era stato a Ottobre dello scorso anno... L'aereo per Beirut in Libano dove andavo a premiare le studentesse dei licei che avevano partecipato al nostro concorso "Enzimi di Pace".
Ancora più indietro nel tempo... altri ricordi...
Alla fine della guerra in ex-Jugoslavia, sui C130 della missione italiana in Bosnia.
Era una sistemazione un po' spartana, nella carlinga dell'aereo in fila indiana con i paracadutisti su sedili di corda intrecciata.
Ma ritorno al presente... ora i miei compagni di volo sono tutti vacanzieri, e anche molto giovani, diciamo una media età di 30 anni.
Vacanzieri... sorrisi, felicità... quasi un clima da comitiva.
Nella mia vita ho trovato sempre molto noiosi i viaggi per turismo, ma ora siamo tutti insieme su questo aereo, anche se con scopi molto diversi.
Dopo circa 12 ore... eccoci all'aeroporto de "La Romana" nella Repubblica Dominicana.
Qui iniziano i problemi...
Si tratta di un piccolo aeroporto per i charter.
E'ormai tardi perché la nuvola ha ritardato di molto la partenza da Roma. E' circa l'una di notte e non ci sono bus pubblici.
I miei compagni di viaggio invece hanno i pullman dei tour operator che li stanno aspettando per portarli all'albergo.
Che fare?
Parlo con alcuni autisti di taxi. Il prezzo, scontato per me, da 120 iniziali va a 100 dollari fino a Santo Domingo (2 ore di viaggio).
Per le mie risorse è una enormità... Dopo molte trattative concordiamo per 90 dollari, ma mi porteranno fino alla stazione dei bus per Port au Prince.
Il viaggio scorre tra una buca e l'altra delle "non perfette" strade dominicane. Ogni tanto ci sono dossi o cunette particolarmente difficili, ma il mio autista sa perfettamente dove si trovano e rallenta, quasi fermandosi, ogni volta.
La musica caraibica è a tutto volume: "Ho alzato il volume per tenermi sveglio" mi dice l'autista.
"santo Domingo è l'Ila (isola) delle vacanze" continua poi...
Io gli rispondo: "Non ho mai amato le vacanze perché preferisco rendermi utile, facendo il volontario".
"Tutto l'anno?" mi chiede meravigliato...
Alle 3 di mattina siamo a Santo Domingo, alla stazione della Caribe Tours. Mi raccomanda di stare attento a possibili brutti incontri e mi indica una strada sicura da percorrere.
Infatti, dopo 100 metri, ci sono 3 vigilantes con delle strane pistole a canna lunga.
Mi fanno accomodare su di una sedia e mi metto a scrivere il mio diario, tanto ci vuole pazienza... Il mio bus partirà solo alle 7 di mattina!

domenica 18 aprile 2010

Si parte!

La nube non è più tanto nera...
i voli sono ripresi e...
quindi si parte per Haiti!!!

In forse la partenza domani... causa nube nera!

Livingston: informativa ai passeggeri circa le conseguenze dell’eruzione vulcanica sulla propria attività operativa.
In riferimento alle cancellazioni odierne dei voli Livingston, causate dal perdurante stato di criticità meteorologica dovuta all’eruzione vulcanica in Islanda, la Compagnia si scusa per i disagi arrecati ai propri passeggeri.
Dalle ultime indicazioni ricevute, Livingston informa tutti i passeggeri circa la
chiusura del traffico aereo fino alle ore 08.00 di Lunedì 19 aprile per tutti gli aeroporti del Nord Italia
Livingston sta monitorando attraverso il proprio Centro di Controllo Operativo l’evoluzione delle problematiche connesse alla chiusura del traffico aereo disposto dalle Autorità Civili Aeronautiche
Nazionali competenti e alle conseguenti misure di sicurezza adottate, diramando informazioni a tutti i rappresentanti negli aeroporti esteri, per garantire un’attenta assistenza ai passeggeri che attendono di rientrare in Italia.
Purtroppo le previsioni meteorologiche non consentono di prevedere quando si potrà ripristinare la normale regolarità dei voli, pertanto Livingston chiede ai propri passeggeri la massima comprensione e collaborazione, assicurando l’impegno e la serietà nel rispettare tutte le norme vigenti in materia di Diritti dei Passeggeri.

venerdì 16 aprile 2010

Children's Charity Onlus per ricostruire una scuola ad Haiti


L'associazione Children's Charity Onlus ha dato la sua disponibilità a finanziare la ricostruzione di una scuola ad Haiti.

Nel corso dell'imminente viaggio a Port au Prince verificheremo la fattibilità, modalità e costi dell'operazione, che speriamo possa andare a buon termine in breve tempo!

Siamo felici e speriamo che altri fiori possano sbocciare e che la missione di Capitan Gioia ad Haiti abbia pieno successo!!!

giovedì 15 aprile 2010

Con Capitan Gioia in Missione per i Bambini di Haiti

Inizia lunedì 19 Aprile la missione della Scuola di Pace ad Haiti
Il Presidente dell'Associazione, Italo Cassa, farà da "apri pista" per organizzare la logistica per i volontari che formeranno il successivo "ponte umanitario" allo scopo di realizzare una "Scuola della Gioia" ad Haiti.

Sono passati 3 mesi dal terribile terremoto che il 12 Gennaio scosse Haiti. La situazione è in qualche modo più tranquilla ma i problemi sono ancora tutti li, anche perché ce n'erano già molti prima ancora del sisma.

Gli obiettivi che ci poniamo sono:

1) Fare comunicazione - narrare quello che i nostri occhi vedono e quello che le nostre orecchie ascoltano. Le notizie da Haiti sono uscite quasi subito dall'interesse dei mass media e, a nostro avviso, solo facendo comunicazione dal basso si può tenere alta l'attenzione su Haiti.
Sarà attivo un blog di viaggio di Capitan Gioia all'indirizzo: http://capitangioia.blogspot.com e un gruppo Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=113530795337524&ref=mf oltre ai nostri siti internet.

2) Realizzare gemellaggi culturali e di solidarietà tra i bambini d'Italia e di Haiti - la prima parte della nostra missione si potrà attuare grazie al contributo di alcune scuole d'Italia (l'elenco completo è sul nostro sito internet). Cartoline di solidarietà sono state inviate ai bambini di Haiti dai bambini della Scuola Elementare Di Donato di Roma. Altre iniziative di gemellaggio saranno attuate nell'ambito della tredicesima edizione del concorso "Enzimi di Pace - l'Albero dei Colori" che vedrà la premiazione delle scuole il 3 Giugno alla Sala della Protomoteca in Campidoglio.

3) Aprire la "Scuola della Gioia" - nelle tendopoli che ora ospitano i bambini e le loro famiglie. Attraverso l'intervento dei nostri volontari e con l'aiuto di volontari in Haiti.

4) Supportare la ricostruzione degli edifici scolastici crollati
- edificando aule costruite con materiali ecocompatibili e con tecniche antisismiche della bioedilizia, utilizzando materiali locali. Sia con moduli provvisori che, dove possibile, sistemando o riedificando le strutture crollate con il terremoto.

A Port au Prince faremo base presso l'organizzazione haitiana AUMOHD, associazione degli avvocati e studenti universitari impegnati a Haiti per i diritti civili, una organizzazione non-profit impegnata in aiuti umanitari e di sviluppo di Haiti . AUMOHD opera tra le catastrofi, conflitti, povertà e instabilità cronica.
Fondata nel 2004, AUMOHD fornisce assistenza alla popolazione di Haiti dalla sua sede nel quartiere di Delmas Port-au-Prince .
Dopo il terremoto di Haiti , AUMOHD e le installazioni nella capitale di Haiti sono rimaste in gran parte intatte e sono diventate un centro comunitario per i soccorsi.

Siamo consapevoli che questa missione è molto importante Tutti gli aiuti economici saranno i benvenuti, specialmente in questa prima fase, perché ci permetteranno di dare GRANDE FORZA al progetto.
Per inviarci donazioni basta seguire le indicazioni riportate sul sito internet

La Scuola di Pace - Roma
http://www.lascuoladipace.org
http://www.capitangioia.org
lascuoladipace@gmail.com

mercoledì 14 aprile 2010

Siamo al punto di partenza del nostro progetto per i bambini di Haiti

Siamo al punto di partenza!
Dopo un lungo periodo speso alla ricerca di contatti con associazioni, enti e istituzioni a vari livelli, e collezionando un'infinità di non-risposte, finalmente il nostro progetto di aiuto per i bambini di Haiti sta prendendo forma.
Grazie al contatto con Fabrizio Lorusso, un italiano che vive e insegna a Città del Messico, che di recente è stato ad Haiti, siamo entrati in contatto con l'organizzazione haitiana AUMOHD, associazione degli avvocati e studenti universitari impegnati a Haiti per i diritti civili, una organizzazione non-profit impegnata in aiuti umanitari e di sviluppo di Haiti .

AUMOHD opera tra le catastrofi, conflitti, povertà e instabilità cronica.
Fondata nel 2004, AUMOHD fornisce assistenza alla popolazione di Haiti dalla sua sede nel quartiere di Delmas Port-au-Prince .
Dopo il terremoto di Haiti , AUMOHD e le installazioni nella capitale di Haiti sono rimaste in gran parte intatte e sono diventate un centro comunitario per i soccorsi.

AUMOHD si propone di:

* promuovere l'unità, la pace e la solidarietà per una Haiti democratica, giuridicamente e socialmente egualitaria.
* fornire assistenza legale alle persone arrestate o gettate in prigione, arbitrariamente e illegalmente.
* fornire assistenza e cure per i bambini privi di mezzi, ammalati, maltrattati o abbandonati per le strade.
* offrire un programma di alimentazione per i bambini e gli anziani vulnerabili.
* organizzare incontri e seminari a scopo educativo, di formazione per le famiglie di Haiti, per capire meglio i loro diritti e le loro responsabilità.
* organizzare campagne educative per l'educazione civica, spazi aperti, colloqui e seminari per rendere le persone più consapevoli dei diritti umani.
* lavorare di concerto con le autorità nazionali e le organizzazioni internazionali che operano nello stesso settore.

Abbiamo esposto il nostro progetto al Presidente di AUMOHD, Evel Fanfan, e ci aspettano presso la loro sede a Port au Prince, dove potremo essere anche ospiti e usufruire dei servizi disponibili, come per esempio la connessione ad internet.

Questa importante evoluzione ci pone quindi l'obiettivo di far partire da subito l'arrivo in Haiti dei volontari per l'assistenza ai bambini.

Anche per l'aspetto economico, di finanziamento del progetto, chiediamo a tutti/e di continuare l'invio di donazioni per poter operare al meglio ad Haiti. Le donazioni possono essere inviate tramite il nostro sito http://www.lascuoladipace.org. Chi volesse organizzare eventi vari a questo scopo può contattarci alla mail lascuoladipace@gmail.com

martedì 13 aprile 2010

Scarica il brano "27 secondi" di NTZ da ITunes


27 Secondi (feat. Mc Shark) [Per la Scuola Di Pace - Missione L'Aquila - Haiti] - Single Nuove Tribu' Zulu: http://itunes.apple.com/it/album/27-secondi-instrumental/id365287629?i=365287644&uo=6%22

27 Secondi (feat. Mc Shark) [Per la Scuola Di Pace - Missione L'Aquila - Haiti] -
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Guarda il video delle Nuove Tribù Zulu e Italo Cassa a Uno Mattina il 6 Aprile 2010

Ricostruire le scuole ad Haiti utilizzando l'architettura ecosostenibile


A Pescomaggiore, un piccolo borgo a circa 10 km. dall'Aquila, un gruppo di cittadini si sono rimboccati le maniche per poter continuare a vivere nelle loro terre, e hanno edificato un piccolo eco-villaggio, utilizzando tecnologie e materiali naturali come legno e balle di paglia.

Abbiamo chiesto al gruppo http://eva.pescomaggiore.org un consiglio su come attuare un progetto simile per la ricostruzione delle scuole di Haiti.

Ci ha risposto Antonio:

"Congraturazioni, trovo molto importante tenere alta l'attenzione su un
disastro, quello di Haiti, che rischia di essere dimenticato
Io ho viaggiato molte volte, avendo una madre venezuelana e una moglie
colombiana in zone caraibiche, in questi paesi esistono tradizioni
architettoniche molto differenti da quelle riproducibili in climi
temperati come i nostri, l'ultima volta che sono stato in Colombia a
Dicembre sono rimasto molto colpito da costruzioni in Bambù locale
"Guadua" che viene lavorato appena raccolto, viene aperto e appiattito,
creando delle fasce resistenti e flessibili, queste poi sono intonacate
con terra, la struttura è posta a terra o su palafitte
Credo che lì si trovi in abbondanza questo tipo di materiale, mentre le coltivazioni di frumento sono molto meno comuni e spesso non vengono raccolte in balle
Esistono associazioni in Colombia che promuovono questo tipo di costruzione"

Un sito internet su cosa portare in valigia

Sul sito internet http://upl.codeq.info/ è possibile sapere cosa portare nella valigia.
Il sito è in inglese e si chiama "The universal packing list".
Basta inserire le coordinate del viaggio, temperature minime e massime, tipo di viaggio e alloggio e... A parte un po' di cose scontate e banali... molte info possono essere utili per chi non le sa, oppure ha la memoria corta.
Per altri, più classici e meno telematici, potrà invece essere più utile l'introduzione del libro di Jerome K. Jerome, "Tre uomini in barca (per non parlare del cane)" in cui si fa appunto riferimento a come prepararsi la valigia senza... scordarsi nulla di necessario!

HAITI, UN BILANCIO A TRE MESI DAL TERREMOTO FATTI E CIFRE PER AREE DI INTERVENTO UNICEF

Dati generali
• Oltre 3 milioni di persone colpite dal terremoto, di esse 1,5 milioni bambini.
• Oltre 220.000 morti e 300.000 feriti.
• Circa 1,3 milioni di sfollati in ricoveri di emergenza nella sola area di Port au Prince; oltre 600.000 sfollati nelle aree rurali, di cui 300.000 bambini.
• Totale dei danni e perdite stimato in 7,86 miliardi di dollari – il 120% del PNL di Haiti nel 2009. Oltre 4.300 strutture scolastiche e 50 tra ospedali e centri sanitari resi inagibili.

Nutrizione
• Più di 100.000 bambini sotto i 5 anni e donne in gravidanza o in allattamento hanno beneficiato degli interventi di sostegno alimentare promossi dal gruppo per la nutrizione (coordinato dall’UNICEF) per prevenire il peggioramento della condizione nutrizionale.
• L’UNICEF sostiene 19 dei 23 centri-tenda per i bambini piccoli e 8 siti per la gestione a livello comunitario della malnutrizione acuta, raggiungendo 20.000 bambini sotto l’anno d’età, 6.500 bambini affetti da malnutrizione acuta grave, 50.000 donne incinte o in allattamento, 166.000 bambini sotto i 5 anni.

Salute di base
• L’UNICEF ha fornito vaccini, siringhe, aghi e materiali per la catena del freddo per la campagna di vaccinazione d’emergenza. A oggi, sono stati vaccinati oltre 104.000 bambini d’età compresa tra 9 mesi e 7 anni.
• L’UNICEF sostiene il Ministero della Sanità per espandere i sistemi decentrati di sanità pubblica per i servizi materno-infantili e neonatali. Sono stati forniti oltre 134 kit sanitari d’emergenza e kit sanitari di base, sufficienti per garantire il pacchetto minimo di assistenza sanitaria a circa 134.000 persone per tre mesi.

Istruzione
• L’UNICEF e le altre agenzie del gruppo di lavoro sull’istruzione hanno operato insieme al Ministero dell’Istruzione per un “movimento per l’apprendimento” che promuova la graduale iscrizione a scuola di tutti i bambini e gli adolescenti haitiani. Le scuole nelle aree più colpite stanno riaprendo un poco alla volta nel mese di aprile. Le ispezioni condotte dall’UNICEF una settimana dopo la riapertura ufficiale dell’anno scolastico hanno rivelato un trend positivo, con alti numeri di bambini che tornano a scuola.
• L’UNICEF ha distribuito 875 scuole in scatola, 1.495 kit per l’educazione pre-scolare, 2.226 kit per attività ricreative, oltre a 1.400 tende-scuola per allestire aule temporanee e centri per l’infanzia, a beneficio dell’educazione e protezione di 170.000 bambini.

Acqua, impianti sanitari e igiene
• Dal 13 gennaio il gruppo di lavoro su acqua e igiene coordinato dall’UNICEF ha garantito autocisterne per il trasporto dell’acqua a 400 siti nelle aree di Port au Prince, Leogane, Petit Goave, Grand Goave e Jacmel, oltre a sostenere punti idrici gestiti da privati.
• L’UNICEF sta sostenendo la fornitura di circa 5 litri d’acqua al giorno per un milione di persone tramite 451 punti idrici e 300 siti, in collaborazione con varie organizzazione in 300 siti.
• 5.350 latrine sono state installate dalle organizzazione del gruppo di lavoro, a beneficio di circa 500.000 persone.

Protezione dell’infanzia
• Oltre 55.000 bambini beneficiano, ogni settimana, dei 78 spazi a misura di bambino allestiti, ognuno dei quali, in diversi turni, accoglie ogni giorno 50/100 bambini.
• Un call center allestito all’uopo riceve le segnalazioni degli operatori che stanno censendo i bambini rimasti soli (minori non accompagnati) – sinora ne sono stati registrati e identificati 767.
• E’ stata monitorata la qualità dell’assistenza in 359 istituti per l’infanzia, che ospitano 25.339 bambini, e in metà degli istituti vengono erogati aiuti UNICEF per rispondere meglio ai bisogni primari dei bambini.

lunedì 12 aprile 2010

Preparativi per la partenza

Mancano pochi giorni alla partenza e cerco di concentrarmi su tutto quello che servirà per il viaggio.
Le difficoltà oggettive sono molto collegate al luogo di destinazione.
Dato che l'energia elettrica pare sia un lusso a Port au Prince mi sono attrezzato con un kit ad energia solare per produrre l'energia necessaria ai miei fabbisogni. Ho trovato un pannellino solare che si richiude in 4 diventando come un piccolo quaderno da mettere in borsa. Una volta aperto il pannello, che è in stoffa e impermeabilizzato, può essere messo sullo zaino in modo da "alimentarsi" dal sole durante il viaggio.
Il pannello è collegato ad una piccola batteria al litio che poi genera 3 diverse uscite con diversi voltaggi e amperaggi.
Ho poi realizzato le diverse connessioni per il portatile e il cellulare, e un caricatore per le batterie della macchina fotografica.
Questo dell'energia mi è sembrato il problema più importante, e poi... è presa direttamente dal sole!
Poi, per bere, ho una borraccia da scout che riempirò con acqua minerale acquistata in loco (tutte le guide sconsigliano di bere acqua corrente e di mangiare solo cibi cucinati).
Nel mio piccolo zaino ci andranno quindi tutte queste cose, il sacco a pelo e il vestiario necessario.
Inoltre sto facendo spazio per portare un po' di materiale utile a realizzare l'animazione per i bambini: Truccabimbi, palloncini, matite, gessetti, cere, carta, acquarelli, il mio naso rosso, ecc. E anche altro materiale da lasciare ai bambini.
Il mio sarà un viaggio per "aprire la strada" ai viaggi successivi in cui saranno impegnati i molti volontari che andranno ad Haiti per realizzare la "Scuola della Gioia".

Gli obiettivi della nostra missione ad Haiti

Gli obiettivi della nostra missione ad Haiti dal 19 Aprile:

1) Portare una testimonianza della realtà ad Haiti a tutti i nostri amici e sostenitori
2) Realizzare gemellaggi tra scuole Italiane e Haitiane
3) Realizzare interventi di volontari che andranno ad Haiti per creare una "Scuola della Gioia" e sostenere così i bambini
4) Intervenire come possibile verso un progetto di riedificazione delle scuole cadute per il terremoto