domenica 30 ottobre 2011

Messaggero di Luce



Dal film "Così lontano, così vicino" di Wim Wenders

Dialogo tra gli angeli

- Raphaela: E' diventato così faticoso amare qualcuno che scappa da noi con il cuore sempre più indurito, perché ci evitano sempre di più gli uomini?
- Cassiel: Perché abbiamo un nemico potente Raphaela, gli uomini credono al mondo molto più che a noi.
- Raphaela: E per potergli credere molto di più si sono creati un'immagine di ogni cosa. Con le immagini pensano di potersi liberare delle loro angosce, pensano di aver realizzato le loro speranze, appagato i loro piaceri, placato i loro desideri.
- Cassiel: Gli uomini non hanno assoggettato la terra, ne sono diventati sudditi.
- Raphaela: Ti ricordi, com'era facile un tempo? Siamo apparsi a loro e abbiamo instillato parole nei loro cuori, potevamo dire "non avere paura, perché io ti annuncio..."
- Cassiel: In un periodo in cui eravamo le uniche voci... oggi agli uomini vengono annunciate, giorno dopo giorno, nuove bugie, sempre più violente, volgari, pressanti, che li rendono insensibili e incapaci di dare ascolto al nostro messaggio.
- Raphaela: Ma il cuore di questa gente è sprangato, i loro occhi sono serrati, e le loro orecchie odono a fatica, affinché non vedano con gli occhi, non ascoltino con le orecchie, e non comprendano con il cuore.
- Cassiel: Come vorrei essere per una volta uno di loro, vedere con i loro occhi, ascoltare con le loro orecchie, e decifrare come vivono il tempo, e subiscono la morte, come sentono l'amore e percepiscono il mondo, essere uno di loro per diventare un più luminoso messaggero di luce in questa epoca buia.

Gli angeli ci parlano

voi, voi che noi amiamo
voi non ci vedete, non ci sentite
ci credete così lontani, eppure siamo così vicini!
siamo i messaggeri che portano la vicinanza a chi è lontano
non siamo il messaggio, siamo i messaggeri
il messaggio è l'Amore
noi non siamo niente
voi siete il nostro tutto
lasciateci vivere nei vostri occhi
guardate il vostro mondo attraverso noi
riconquistatevi insieme a noi
lo sguardo pieno d'amore
allora saremo vicini a voi
e voi a lui


Agenzia della Gioia
La Scuola di Pace - Roma
www.agenziadellagioia.com

sabato 29 ottobre 2011

Come fare la rivoluzione e tornare umani


I mali endemici del nostro vivere sociale

L'EGOISMO

L'egoismo è, in fin dei conti, farsi gli affari propri.

Fin qui, verrebbe da dirsi, non c'è nulla di male... ognuno di noi ha un'individualità, un "ego" appunto, e la nostra vita è già di fatto l'affermazione della nostra individualità e quindi del nostro ego.

Sono però anche convinto che le nostre individualità siano collegate e collegabili, che ci sia una certa "interdipendenza" tra tutto quello che facciamo, ognuno di noi, in questo mondo. Scoprire questa interdipendenza può aiutarci a crescere insieme andando oltre il nostro ego.

Probabilmente nella storia è stato sempre così, e i grandi cambiamenti sociali sono stati momenti in cui c'è stata più coesione tra le persone, in virtù proprio dello scoprirsi uniti su obiettivi comuni. Non ha importanza se questi obiettivi siano stati di "destra" o di "sinistra", se sia stata la "patria" oppure una "secessione", o la difesa dei "diritti umani" o una "rivendicazione salariale"... quando siamo coesi siamo uniti, indipendentemente dal fatto se l'obiettivo comune è storicamente giusto o meno. Ma se l'obiettivo è giusto la spinta che lo muove non si esaurisce mai, proprio mai!

C'è quindi un problema di armonia, se i nostri interessi personali si armonizzano e si uniscono, e insieme superano gli egoismi individuali, allora nascono fiori, e il loro profumo si spande cantando in tutto l'ambiente circostante, e tutti siamo in gioia, e tutto vive!

Perché allora stiamo vivendo la crisi attuale?

Perché non ci riconosciamo più nell'altro/a. Non c'è più la Fiducia.

E se non c'è fiducia tutte le nostre azioni diventano una "competizione" in cui vince il più forte, a scapito di tutti gli altri. E anche tra "tutti gli altri" ci sono altre competizioni, e ognuno/a cerca di portare a casa qualcosa, sperando che "almeno io me la cavo...!".

Se quindi si rompe la giusta armonia tra "farsi gli affari propri" e unirsi agli "affari degli altri" il Mondo diventa un immenso campo di battaglia dove, alla fine, non ci saranno più né vincitori e né vinti... ma solo tanti morti!

Questo, a mio avviso, sta accadendo in questi nostri tempi e, se non prendiamo coscienza di ciò, la situazione non può che peggiorare, alla faccia di tutti i provvedimenti di "risanamento" dei conti pubblici.

Abbiamo bisogno non tanto di "fare economia delle nostre risorse" ma semmai di utilizzarle in pieno e nel miglior modo. Per esempio pensando a come esse potranno far nascere nuove risorse, aiutare altri a risollevarsi, far nascere nuove idee, nuovi fiori!

E' un atteggiamento costruttivo che però deve nascere da noi. Per farlo dobbiamo superare il nichilismo e dare un valore alla nostra vita, partendo da noi e da quelli che ci sono vicino.

Torniamo però ora all'EGOISMO

Se non ci interessa nessuna coesione sociale, e gli altri sono per noi soltanto pedine con cui raggiungere un determinato scopo individuale, ci interessa soltanto salire ancora di più la scala del successo e portare a casa sempre più cose.

E' indubbio che l'unica strada che abbiamo davanti a noi passa per la menzogna, perché se fossimo onesti e veritieri dovremmo spalancare al mondo la nostra vera essenza che potrebbe non apparire molto gradevole, e inoltre alienarci le simpatie fin qui conquistate.

Il nostro "potere" passa per la seduzione, e la seduzione si conquista facendoci apparire per come gli altri vogliono vederci. Solo così tutti ci accorderanno una fiducia che noi sapremo "non ripagare" facendoci gli affari nostri ai fini del nostro egoismo.

Il meccanismo del potere, in questo nostro tempo, passa per una mistificazione assoluta, fatta di persuasione, di abbonimento, di illusione, di un immaginario negativo che non ci fa crescere, ma ci rende sempre di più schiavi.

D'altra parte svelare, svelarci la realtà, è inaccettabile perché ci mostrerebbe assolutamente nudi. Ma negando sempre di più la realtà dei fatti ci avviamo verso un futuro da Zombie, di né vivi e né morti. Questo è assolutamente atroce e l'unica medicina possibile per curarci è fare un forte sforzo per guardarci allo specchio, affrontare il nostro essere Zombie, soffrire, piangere, e... liberarci per tornare umani!

La nostra LIBERAZIONE passa però per una RIBELLIONE, dobbiamo per forza di cose ribellarci a questo stato di cose, farlo per prima cosa partendo da noi stessi, ma passare subito dopo ad una ribellione sociale, a una ribellione che potremmo definire dell'AMORE!

Il tema dell'Egoismo potrebbe occupare intere enciclopedie... ci tornerò su in seguito, ma per ora preferisco affrontare altre tematiche...

ESISTE L'ALTRUISMO?

Se di sicuro esiste l'Egoismo non possiamo essere così certi che esista invece l'Altruismo. Possiamo invece affermare che più allentiamo il nostro egoismo e più ci ritroviamo ad affrontare i problemi degli altri e così facendo, in un certo senso, stiamo facendo dell'altruismo.

Esiste però una terza strada, ed è quella di unire la nostra passione, la nostra forza vitale, il nostro ego, agli altri; realizzare momenti di un "Noi collettivo", di un "essere uniti" nel bene come nel male. Gli orientali chiamano questo stato d'animo come la "Compassione", ovvero "soffrire insieme", che può essere anche un "gioire insieme". Noi occidentali la interpretiamo di più come Amore, ovvero essere oltre i concetti di Ego e Alter-Ego, ritrovarsi uniti e guardare verso un obiettivo comune. I due concetti però non sono molto dissimili nella sostanza e ci allontanano dalla solitudine del nostro egoismo.

SOLIDARIETA' ED ETICA


All'Altruismo preferisco di più il concetto di SOLIDARIETA', ovvero l'unione delle forze, diventare un "solido unito".

Quando io faccio e do solidarietà non sono più né egoista e né altruista, semplicemente divento parte del problema, e insieme parte della soluzione.

Alla base di una scelta di questo tipo, di una scelta solidale, deve però esserci l'ETICA, ovvero una condotta dei nostri comportamenti umani e sociali, mettere al primo posto il principio della RESPONSABILITA' in ogni azione che compiamo. Solo scegliendo la strada dell'Etica potremo cambiarci e cambiare veramente questo Mondo.

Questa è la strada per fare una vera rivoluzione nel nostro Mondo! Essere coscienti che nulla accade per caso e che i nostri comportamenti, etici e solidali, possono cambiare la realtà in positivo, anche quando questo risultato appare come lontano o addirittura utopico.

INDIGNATI E COSTRUTTORI


Il termine "indignato" significa l'opposto di colui che ha dignità, ovvero colui a cui è stata tolta la dignità. Siamo quindi in molti ad essere negati e oltraggiati nella nostra dignità, diverso è però esserne pienamente coscienti, ovvero indignati di questa condizione!

L'indignazione è però un momento, uno stato d'animo che può essere individuale o anche diventare collettivo. E' necessario però non soffermarsi più del necessario in questo stato e andare subito oltre. L'oltre passa inizialmente per una ribellione totale e, successivamente, per la costruzione di un nuovo modo d'essere. Soffermarci troppo nella condizione di "indignati" ci consegna immancabilmente a quella di "arrabbiati", con tutte le conseguenze del caso.

Un'altra ipotesi è invece quella di trasformare la nostra indignazione in un processo di costruzione di nuovi rapporti, partendo prima di tutto da noi. Ma questo è un discorso che merita un appropriato approfondimento..


Italo Cassa

La Scuola di Pace - Roma
29 Ottobre 2011
(1) CONTINUA

venerdì 3 giugno 2011

James e il Leccio & L'università dei pinoli




James e il Leccio
James quel giorno era particolarmente depresso, pensava che il mondo fosse qualcosa di abominevole, che l'intero cosmo fosse qualcosa di orrendo!
Camminava così pensando in un viale cittadino, con la testa rivolta in giù, mentre un nugolo di ragazzini gli passava accanto correndo e ridendo era il primo giorno di scuola ed i bambini erano felici di ritrovarsi tra loro dopo l'estate passata chi al mare, chi in montagna, chi in campagna
Ma James non si curava di tutto ciò, per lui il mondo faceva letteralmente schifo!

D'un tratto successe qualcosa di strano di improvviso qualcosa che avrebbe cambiato repentinamente la sua vita
James non sapeva che cosa era accaduto ma si era ritrovato addosso ad una massa umana, accovacciata sul marciapiede di quello che era un viale alberato.. cascando inesorabilmente, e rovinosamente, per terra!
"Maledizione!" gridò come un ossesso, "Che cosa stai facendo lì, fermo sulla strada?"
La "massa umana" era un ragazzino di 12 anni che si rialzò e gli disse: "Mi scusi Signore se ho involontariamente creato questo spiacevole incidente, ma stavo scattando una foto a quell'albero di Leccio, per partecipare al concorso "I nostri amici alberi"


"Il Leccio, i nostri amici alberi?" farfugliò James tra sé e sé "ma che sta dicendo questo ragazzino, dove sono?"
Era come se James si fosse risvegliato all'improvviso da un lunghissimo sonno e, dal basso, sollevò lo sguardo in alto sopra di lui si ergeva il tronco, e poi la chioma, di un bellissimo albero di Leccio!

L'università dei pinoli

Mi trovavo un giorno in Viale Regina Elena, una via molto larga quanto trafficata, nei pressi dell'Università "La Sapienza", intento a montare strutture di ferro e metallo per l'allestimento di una mostra

Passava tanta gente, tutta di corsa, nessuno si curava di noi e neppure dell'inevitabile confusione che si crea per terra quando si montano delle strutture..
D'un tratto però mi accorsi di una signora che, sperando di essere poco notata, raccoglieva i pinoli che erano caduti dai pini soprastanti.

La signora andò via passò un'altra mezzora e qualche altro migliaio di universitari frettolosi
Ecco che, quasi dal nulla, sbucò un vecchietto armato di una sorta di pinza artigianale, probabilmente da lui stesso costruita, dotata di una considerevole prolunga, con cui raccoglieva i pinoli uno per uno, senza doversi mai chinare, o sporcare le mani, mettendoli accuratamente dentro una bustina. Seppi poi da lui che faceva questo due volte a settimana, poiché andava ghiotto dei pinoli.
Sopra le nostre teste c'erano infatti molti alberi di Pino che chi va di fretta non li nota sono invece i "nostri amici alberi" della città.
Quante storie invece sopravvivono, quanta umanità vive nello spirito di quei pochi, importantissimi individui che camminano più lentamente nella città, e aiutano anche tutti noi ad accorgerci che la vita è sempre, ancora, intorno a noi!


La nave di Ostuni di Italo Cassa

mercoledì 1 giugno 2011

CAPITAN GIOIA


Chi è Capitan Gioia?
E' un personaggio fantastico creato da Italo Cassa fondatore della Scuola di Pace e organizzatore di tantissime iniziative per la Pace, la Natura e i Diritti dei Bambini.
Come in romanzo di Jules Verne ognuno/a di noi potrà diventare un "Capitano coraggioso" dove il vero coraggio è oggi l'essere noi stessi, mettere il cuore davanti a ogni aspettativa. Scegliere un percorso comune e rifiutare un percorso di vita puramente individuale...
E' la VIA della GIOIA e anche la soluzione ai mali endemici che stiamo vivendo in questa nostra epoca. All'inizio del secondo decennio del nuovo millennio... Un messaggio di Speranza per noi e i nostri figli!
Puoi diventare anche Tu un Capitan Gioia per condurre la Nave nello spirito della Fiducia e guardare avanti con spirito di Allegria e Positività!
Praticheremo insieme la filosofia e le azioni della Terapia della Gioia o Joy Therapy.
Sul sito www.romabambina.org potrai partecipare allo sviluppo delle attività per una Società della Gioia Condivisa.