venerdì 30 aprile 2010

Una nuova Haiti, un nuovo Mondo

Ieri avevo parlato di uscire dalla nube di polvere, ovvero di non considerare la propria condizione come una via senza possibilità d'uscita, e quindi non lottare.
E qui a Port au Prince, e in tutta Haiti, è come vivere in un inferno in terra.
Non ci sono più distribuzioni alimentari gratuite e il cibo è carissimo, più caro che in Italia. Per il momento è ancora possibile usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita, ma presto tornerà a pagamento. La scuola pubblica è un'utopia. L'acqua potabile non c'è perché l'acquedotto è rotto dal giorno del terremoto. Acquistare l'acqua minerale è un lusso anche per me. L'elettricità è poca, molti pali che sostenevano i fili della corrente penzolano per terra, anche con consistenti rischi che qualcuno possa prendersi una scossa.
Che fare?
Lo ha ribadito con forza Evel Fanfan, il presidente dell'Ass. AUMOHD, per i diritti civili degli haitiani, al suo ritorno dagli Stati Uniti, dove ha ricevuto un premio per le sue attività.
"E' necessario fare qualcosa, la situazione è inaccettabile!" Ha tuonato all'assemblea dei suoi sostenitori che l'hanno accolto.
"Non basta che l'occidente faccia un'elemosina, è necessario uscire da questa situazione!"
E poi c'è da chiedersi anche dove e come sono state utilizzate le molte donazioni raccolte in tutto il Mondo. Perché non si occupa più mano d'opera locale per la ricostruzione?...
Insomma, un'altra Haiti e un altro Mondo sono possibili... Solo che c'è da spingere tutti insieme!!!...

Nessun commento:

Posta un commento